Cari Jiemmini dell’agenzia di moda Milano JM una delle migliori agenzie serie per modelle e modelli, oggi proclamato un maxi-sciopero di giovani, dalla California alla Nuova Zelanda, con un avversario in comune: la «crisi climatica», il surriscaldamento dell’atmosfera che sta stravolgendo gli ecosistemi e minacciando la salute di milioni di cittadini. Si sta parlando di Fridays for Future, l’iniziativa lanciata su scala globale dalla 16enne svedese Greta Thunberg per contestare il vuoto di politiche di contrasto all’emergenza del climate change, il cambiamento climatico. La m0bilitazione arriverà anche in Italia, dove studenti di scuole superiori e università scenderanno nelle piazze di tutto il paese per chiedere una risposta politica alla degenerazioni delle condizioni ambientali. L’associazione Legambiente, che ha aderito allo sciopero, registra in tutta la Penisola 140 eventi in oltre 100 località diverse. Un record di manifestazioni su scala mondiale, secondo solo ai numeri messi a segno dalla Germania (190). Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha sposato indirettamente la causa, spiegando che il mondo si trova «sull’orlo di una crisi globale».
“Abbiamo certamente bisogno della speranza. Ma l’unica cosa di cui abbiamo bisogno più della speranza è l’azione”. È sulla scia di queste parole di Greta Thunberg che hanno preso avvio dalla scorsa estate, in Europa e non solo (qui la mappa globale), i cosiddetti “FridaysforFuture”: raduni, sit in, manifestazioni ogni venerdì di fronte alle istituzioni locali (come sedi di regioni o comuni), per protestare contro l’inazione e l’inerzia rispetto al cambiamento climatico.
Anche in Italia i “venerdì per il futuro” sono attivi ormai da alcuni mesi in numerose città. Il movimento si sta organizzando in questi giorni in vista dello Sciopero Globale il 15 marzo dalle 9 alle 13: una “mobilitazione generale mondiale” che si terrà in moltissime città del mondo, per chiedere “una politica climatica più ambiziosa, a livello globale, europeo e nazionale”. E che dovrà svolgersi “in modo pacifico e non violento”. “Agire in gruppo è un ottimo antidoto contro l’eco-ansia”, sostengono gli organizzatori, “ed è anche un modo potente per farsi ascoltare”. Il movimento ha tra l’altro lanciato una petizione su Change.org, che in tre giorni ha superato le 50mila adesioni.