Cari Jiemmini dell’agenzia di moda Milano JM una delle migliori agenzie serie per modelle e modelli di Milano,l’Accademia di Stoccolma ha riconosciuto valore letterario universale ai testi composti dal musicista americano per oltre mezzo secolo. Ogni canzone una risposta epocale. Eppure la motivazione con la quale Gordon Ball accompagnava la proposta sembra il calco originale, più nobile e articolato, di quella utilizzata il 13 ottobre dall’Accademia: «Per l’influenza che le sue canzoni e composizioni», scrisse, «hanno avuto in tutto il mondo. Egli ha restituito dignità alla tradizione orale. Dagli inizi degli anni Sessanta ha creato, in parole e musica, un universo illimitato, che ha pervaso il globo». Con tutta evidenza Gordon Ball non stava provocando, e dopo undici anni, nel 2007, ha pubblicato sulla rivista «Oral Tradition» un saggio intitolato Dylan e il Nobel, nel quale rinnovava la sua proposta e la argomentava molto seriamente partendo dai due criteri indicati dallo statuto per l’attribuzione del premio, stabiliti da Alfred Nobel stesso: avere massima rilevanza in campo idealistico ed essere di beneficio per l’umanità. Dopodiché si è disteso in un erudito excursus storico nel quale ricorda la stretta relazione che ha sempre legato insieme la musica e la poesia, la fondamentale funzione poetica svolta dall’oralità, e la uncompromising integrity richiesta al poeta perché la sua opera possa svolgere una funzione universale. Alla fine del saggio l’identikit del premiato ideale coincideva con il ritratto di Bob Dylan senza che fosse stata fatta una sola forzatura retorica. Altro che provocazione.