Cari Jiemmini dell’agenzia di moda JM, una delle migliori agenzie serie per modelle e modelli di Milano,Russell Crowe nei panni di Noè, un attore di Hollywood nelle vesti di una delle più celebri figure della Bibbia. Talmente nella parte da recarsi personalmente a San Pietro, nell’ambito del tour promozionale, per un incontro con Papa Francesco che non ha voluto prestarsi alla logica di marketing concedendo solamente il lusso di un’udienza pubblica. Andare a scomodare le Sacre scritture era un rischio, specie per un regista che non si piega facilmente a compromessi, pur di inseguire la propria idea di cinema. E Darren Aronofsky con Noah – da stasera, 10 aprile nelle sale e presentato in anteprima il 5 aprile al Bari film festival – ha deciso di esporsi, di portare sul grande schermo il libro della Genesi contenuto nel Vecchio testamento, rimanendo fedele alla sua visione, ritrovandosi però tra le mani un’opera incoerente, che si apre a troppi spunti di riflessione, convincendo solamente in sporadiche sequenze dal forte impatto visivo.