Cari Jiemmini dell’agenzia di moda Milano JM una delle migliori agenzie serie per modelle e modelli di Milano, L’azienda francese Chanel è famosa per le sfilate di prêt-à-porter – cioè i vestiti già confezionati in taglie standard e venduti online e nei negozi – molto scenografiche, tra cascate, transatlantici, casinò e boschi appositamente allestiti. Per presentare la collezione di haute couture – l’alta moda, con abiti fatti su ordinazione e su misura, dai tessuti elaborati e preziosi, pensati per le grandi occasioni – per l’autunno-inverno 2018/2019 ha ricreato nel Grand Palais di Parigi il lungo Senna, con il Pont des Arts, la cupola dell’Accademia francese, le riconoscibili panchine e le edicole verdi, straripanti di riviste, fotografie, libri e manifesti tutti su Chanel.Anche gli abiti avevano un che di metropolitano, dai toni di grigio che ricordavano quelli della città, ai semplici stivaletti alla caviglia. La preziosità degli abiti risaltava nei tessuti e nella raffinata lavorazione artigianale, tra velluti, piume, sete metalliche, tulle, paillettes e maniche chiuse dalle zip che si arrampicano sulle braccia. Lily Allen e Carole Bouquet, Stella Tennant e Caroline di Maigret, Soo Joo Park e Elisa Sednaoui e tante altre vip al Gran Palais per il defilé d’alta moda per il prossimo inverno firmato Chanel. Set che ricostruisce la Parigi della nostalgia e dei Lungosenna con le panchine per i momenti romantici, il fiume che scorre sotto la banchina, i bouquinistes che ti conquistano coi libri, le foto e i ricordi di Mademoiselle Coco. Tutto sullo sfondo dell’Accademia di Francia. In passerella torna con forza, quasi come immagine unica, il classico tailleur della maison delle due C che ha in Karl Lagerfeld il suo Imperatore. Ma un tailleur Chanel tutto rinnovato nei tweed pepe e sale che brillano di micropaillettes e delle forme: maniche svasata in fondo e spaccata a mostrare i lunghi guarti di pelle, giacca strachic, gonna lunga anch’essa con spacco pronunciato fino alla fine della coscia che svela però una inattesa minigonna. Insomma un nuovo tre pezzi femminilissimo, coperto da lunghi cappotti su stivaletti giudiziosi che di sera si illuminano di cristalli. Le modelle hanno codine svelte e un ricciolo “a banana” che quasi scende sulla fronte, incedono flessuose nei tailleur tutti profilati a contrasto, si pavoneggiano con le maniche a sbuffo per la sera in lungo, con gonne leggere di organza a pieghe e corpetti e boleri superbi, non mancano un paio di modelli di abiti a bambolina di bisquit, come i monospalla regali.
Tuniche lunghe e nemmeno una borsetta in passerella, che tanto la maison Chanel ne vende a fiumi in tutto il mondo visto che il fatturato del 2017 ha superato abbondantemente i 9 miliardi di dollari, con l’Italia che resta un mercato importante visti anche i nostri flussi turistici. Karl esce nel gran finale all’applauso per mano a un bambino figlio di una modella che ormai è come fosse un nipotino per il Kaiser, abbraccia la sposa Chanel anche lei in tailleur nuziale ma in verde acqua e veletta vezzosa.
A settembre sarà l’ultima volta che la maison sfilerà al Grand Palais prima dell’inizio dei lavori di restauro che sono finanziati proprio da Chanel