Cari Jiemmini dell’agenzia di moda Milano JM una delle migliori agenzie serie per modelle e modelli di Milano,Prada ha un’anima industriale, legata agli abiti da lavoro e a quel «Black nylon» che l’ha resa famosa negli Anni Ottanta, con gli zainetti copiati nei quattro angoli del globo, protagonisti di un trend minimal rivoluzionario. Solo che adesso quel materiale entra nel guardaroba proiettandosi verso il futuro. E presto sarà totalmente riciclabile e made in Italy. Inno alle radici del brand da Prada nel magazzino vero della maison milanese trasformato nel palcoscenico ideale per rappresentare l’anima industriale della collezione maschile del prossimo inverno, rappresentata in 45 uscite unite a 15 per la parte femminile. Tra casse e scatole da imballaggio Miuccia Prada è tornata con forza a rappresentare il Black Nylon dei gloriosi inizi, il materiale iconico del successo internazionale per troppo tempo un po’ trascurato. E invece no, riecco il nylon nero per gli anorak essenziali e i cappotti imbottiti over e minimalisti, unico cenno di colore il badge di identificazione portato come una collana. Per lei invece tailleur in colori esaltanti, il rosso, il verde, il cammello uniti e tutti nastrato tipo imballaggio. Collezione molto bella proprio perché esalta le radici di Prada, gli abiti da lavoro trasformati in oggetti di lusso senza tempo. “Il magazzino ha influenzato la collezione e viceversa – racconta Miuccia Prada – e io ho amato di nuovo questa moda utilitaria. Non so dire se rigorosa, certo è la mia moda”.
Da Prada Warehouse, un padiglione industriale che sostituisce gli spazi storici di via Fogazzaro, Miuccia, che è stata molto applaudita dal pubblico circondato dagli scatoloni, oltre a svelare lo stile maschile del brand, ha coinvolto in passerella con 4 creazioni speciali, per la prima volta quattro architetti e design nel progetto Prada Invites, aprendo alla loro creatività l’esperienza di reinterpretare un’icona della maison come il Black Nylon. A partecipare all’impresa sono Roman & Erwan Bouroullec, Konstantin Grcic, Herzog & de Meuron e Rem Koolhaas.