Cari Jiemmini della Model Agency Milano JM una delle migliori agenzie serie per modelle e modelli di Milano, il brevetto è stato depositato nientemeno che da Google e si riferisce a lenti a contatto che scansionano l’iride e possono essere impiegate in “sistemi e metodi associati con l’identificazione e l’autenticazione” come sbloccare il telefono o aprire la porta di casa. Dopo password e impronte digitali, quindi, il futuro dell’autenticazione potrebbero essere gli occhi. Le nuove lenti a contatto saranno in grado di scansionare l’iride e riconoscere l’utente. Per la compagnia di Mountain View il settore non è nuovo. Insieme all’azienda farmaceutica Novartis sta infatti lavorando a lenti a contatto pensate per i diabetici, in grado di monitorare i livelli di glucosio nel sangue. Ma l’iride non sembra essere l’ultima frontiera del riconoscimento: un’università statunitense, la Binghamton, nello stato di New York, sta lavorando a un sistema di identificazione che sfrutta l’impronta del cervello o, meglio, il modo in cui ogni mente umana reagisce in modo unico a una serie di stimoli. In una ricerca pubblicata sulla rivista Neurocomputing, gli esperti hanno sottoposto a 45 volontari a una lista di 75 acronimi, monitorando con tre sensori l’area del cervello che legge e riconosce le parole. Gli esperti hanno riscontrato una notevole differenza nelle reazioni cognitive dei partecipanti a ogni acronimo, tanto che il computer è stato in grado di identificare le persone con un’accuratezza del 94%. Stando agli esperti, l’impronta del cervello avrebbe un vantaggio rispetto a quella digitale: quest’ultima, in caso di furto, non può essere cancellata, mentre l’impronta del cervello può essere “resettata” cambiando gli stimoli.