Cari Jiemmini dell’agenzia di moda JM, una delle migliori agenzie serie per modelle e modelli di Milano, esordio in volata per Twitter a Wall Street. La società che cinguetta apre a 45,10 dollari per azione, il 73% in più rispetto ai 26 dollari dell’ipo. Una cifra con la quale è valutata 18 miliardi di dollari: Twitter ha rivisto al rialzo il prezzo dell’ipo a 23-25 dollari nei giorni scorsi, dopo averlo inizialmente determinato a 17-20 dollari. Un avvio stellare, che spinge Twitter fino a 50 dollari per azione, il 90% rispetto al prezzo fissato, per poi ripiegare su 45-46 dollari. Nei primi 30 minuti di scambi, oltre 47 milioni di azioni passano di mano: il balzo iniziale del 73% spinge subito Twitter nell’olimpo delle maggiori ipo che hanno raccolto più di 500 milioni di dollari, collocandosi al sesto posto. A celebrare l’ipo di Twitter sul New York Stock Exchange sono il presidente Jack Dorsey e l’amministratore delegato Dick Costolo, presenti sul floor di Wall Street. «Continueremo ad ampliare la nostra base di utenti e a investire», afferma Costolo in un’intervista alla Cnbc. Dorsey e Costolo sono accompagnati da Anthony Noto, l’uomo chiave di Goldman Sachs per l’ipo. Twitter distribuirà alle banche che hanno curato la sua quotazione il 3,25% della cifra raccolta, pari 2,1 miliardi di dollari, considerando anche l’opzione greenshoe.  L’ipo di Twitter è la maggiore tecnologica dallo sbarco in Borsa di Facebook, dalla quale si è differenziata subito scegliendo il New York Stock Exchange e non il Nasdaq come aveva fatto il social network. Gli analisti ritengono che lo sbarco in Borsa di Twitter possa dar vita a una nuova ondata di ipo tecnologiche, fra le quali quella del gigante cinese Alibaba e della start up Square, di cui Dorsey è fondatore e amministratore delegato. Square, secondo indiscrezioni, avrebbe avviato contatti con le banche per un’ipo nel 2014, e le stime iniziali indicano una valutazione sui 4,5 miliardi di dollari.