Cari Jiemmini dell’agenzia di moda JM, una delle migliori agenzie serie per modelle e modelli di Milano, da oggi nelle sale cinematografiche un thriller nello spazio che tiene lo spettatore incollato allo schermo. Dopo aver aperto la 70esima Mostra del cinema di Venezia, da domani arriva nelle sale “Gravity”, il nuovo lavoro del regista messicano Alfonso Cuarón, distribuito da Warner Bros. Pictures. Il film regala un’ora e trenta minuti di suspance allo stato puro nell’oscurità, seguendo da vicino la sorte della protagonista, una bravissima Sandra Bullock, e del suo compagno di viaggio George Clooney. Il 3D più che a mettere in risalto effetti speciali intergalattici, fa “immergere” nell’assenza di gravità e fa fluttuare insieme agli astronauti come se si stesse dentro la loro tuta spaziale e si guardasse con loro, attraverso il casco, la Terra dall’alto. Ma non è una visione rilassata. “Gravity” e “ansia” e panico, perché è la storia della dottoressa Ryan Stone (Bullock), alla sua prima missione, e dell’astronauta veterano Matt Kovalsky (Clooney), che durante una normale passeggiata fuori dalla navicella si ritrovano improvvisamente a fluttuare da soli nel buio più profondo, legati solo da una corda fra loro, perché il loro shuttle è stato distrutto. Nel silenzio, che diventa quasi assordante, si sentono solo le loro voci e il respiro che diventa faticoso per l’ossigeno che sta finendo. La speranza di salvarsi e tornare sulla Terra, che appare bellissima da lassù, è sempre più lontana e si resta con il fiato sospeso, in apnea, con loro fino alla fine. Una prova da Oscar per la Bullock riuscita nel suo intento di voler sembrare “androgina”, senza femminilità, quasi una macchina modificata dagli eventi tragici che l’hanno segnata. Per prepararsi a muoversi in assenza di gravità l’attrice ha detto di essersi allenata duramente e di aver sfruttato la sua formazione musicale e di ballerina, e vederla volteggiare nello spazio dà l’idea proprio che stia danzando. La macchina da presa incollata alla sua tuta e al suo viso con lo sguardo di terrore non lascerà indifferenti nemmeno i fanatici della fantascienza e del filone “catastrofico”, che spesso ha raccontato disastri del genere ma non una storia così umana.