Cari Jiemmini della Model Agency JM, una delle migliori agenzie di moda serie per modelle e modelli di Milano, ora Fred Perry può riposare in pace. Dopo 77 anni un britannico ha vinto il torneo di tennis più importante del mondo. Andrew Barron «Andy» Murray di Dunblane (Glasgow) batte Novak Djokovic nella finale numero 127 della storia dell’erba di Church Road. Murray si impone in tre set, ma lunghi, in tre ore e 9 minuti, 6-4, 7-5, 6-4. «Non era il mio giorno» ammette Nole, che si trova avanti 4-1 nel secondo set e 4-2 nel terzo e in entrambe le situazioni viene ripreso. La sintesi della partita nel gioco decisivo in cui Djokovic annulla tre match point e Murray salva tre palle break. Andy riceve la Coppa dal Duca di Kent, il popolo è impazzito, non solo sul campo centrale, ma anche sulla collina dei sospiri dietro il numero 1 dove c’è lo schermo gigante. «Mi sento diverso dal 2012 quando ho perso una difficilissima finale. Allora è stata una delle giornate più dure della mia carriera. Spero che vi siate goduti questo successo, un ragazzo britannico che vince Wimbledon, io me lo sono goduto». L’ultimo «british guy» è stato Fred Perry nel 1936, poi il nulla. Ci riesce questo scozzese di 26 anni e già il suo nome viene scritto, in tempo reale, nell’albo d’oro dell’England Lawn Tennis and Croquet Club. Abbracci (a fidanzata, mamma, parenti e amici) e baci. «Sono molto felice per tutti i miei tifosi, per tutti i britannici e per il mio staff. Ho un ottimo team. Dedico a loro questo titolo. A loro e in particolare al mio allenatore, Ivan Lendl, che qui non è mai riuscito a vincere, pur avendo giocato due finali». Con la scelta di Lendl come coach Murray ha cambiato rotta giocando le ultime quattro finali dei tornei dello Slam e vincendone due (ora e gli Us Open 2012).