Cari Jiemmini dell’agenzia di moda JM, una delle migliori agenzie serie per modelle e modelli di Milano,ritroviamo Max Pezzali, mentre celebra i suoi suoi vent’anni di carriera con un album ricco di collaborazioni, dove i suoi successi diventano duetti con i big della musica italiana. Dopo i rapper – con i quali ha collaborato l’anno scorso per l’album che festeggiava il ventennale di “Hanno ucciso l’uomo ragno” e che definisce «i cantastorie di oggi» – ora è toccato al mondo del pop.
«Ho chiamato le persone che hanno condiviso con me un percorso – spiega Max , gli amici e i colleghi che sono stati fondamentali per la mia formazione e con i quali c’è un rapporto di amicizia vero». Così nel disco scorrono nomi come Jovanotti (che Pezzali definisce «il più grande rivoluzionario della musica italiana»), Sangiorgi, Ramazzotti, Cremonini, Baglioni, Raf, Venditti, Grignani, Bennato, Nek, Elio, Van De Sfroos e Fiorello a reinterpretare quelle canzoni che hanno segnato la generazione degli anni ’80. «Avrei voluto anche altre collaborazioni ma avevamo esaurito tecnicamente lo spazio sul Cd. Lavorare con questi artisti è stato molto interessante ed è stato fondamentale cercare testi che non snaturassero il loro modo di interpretarli. Il risultato è ottimo, ci sono testi che sembrano essere scritti apposta per loro». Di ognuno racconta curiosità e la sua stima nei loro confronti è evidente. Quando gli chiediamo della collaborazione con Davide Van De Sfroos spiega: «Sono un suo grande fan, mi sono innamorato della sua musica. Ho passato serate con lui a cantare “Pulenta e galena fregia” e questa collaborazione è stata un’evoluzione naturale».E nel disco, che uscirà il 4 giugno e si intitola semplicemente “Max 20”, torna un’altra collaborazione importante: quella con Mauro Reppetto, segnando nuovalmente la reunion degli 883 (era già successo per l’album precedente). Insieme hanno scritto due brani inediti: «si è ricreata l’antica magia. Mauro mi fa vedere il mondo con altri occhi e questo mi piace molto. Ci siamo incontrati un giorno a Roma, è venuto a trovarmi con un portatile in mano e nient’altro. La sera è ripartito. E’ un uomo imprevedibile ma lavorare con lui mi è piaciuto molto, c’è la condivisione delle idee.