Cari Jiemmini dell’agenzia di moda JM, una delle migliori agenzie serie per modelle e modelli di Milano, “The Voice” è il primo programma, dopo molti anni, dove a contare non è l’immagine, ma solo la vocalità e dove si lavora per creare un rapporto diretto tra musica e creatività. Piero Pelù ha accettato solo per questo. Il rocker infatti  si è sempre tenuto lontano dal sistema televisivo (in passato si è anche espresso contro i talent). È il nuovo show di Raidue, realizzato in collaborazione con Toro produzioni, in partenza domani sera e presentato ieri, che si trova ad affrontare due obiettivi grandi come una montagna: riproporre uno show musicale dopo il passaggio di X Factor a Sky e il fallimento di Star Academy e porsi da base per la ricostruzione della rete stessa, in crisi di identità e di ascolti.Insomma, una scommessa da fare venire i brividi. Tanto che la rete ha cercato di mettere in campo le sue maggiori potenzialità. Prima di tutto la squadra dei coach-capitani: oltre a Piero Pelù, Raffaella Carrà, Riccardo Cocciante e Noemi, uno spettro musicale il più ampio possibile, dalla giovane uscita lei stessa da X Factor (Noemi partecipò alla seconda edizione) a un volto storico della televisione e della musica, la Carrà. In secondo luogo, il meccanismo: in qualche punto somiglia al talent in onda su Sky (soprattutto nella fase del televoto), ma si basa su un sistema che ha avuto successo in tutto al mondo: la scelta al buio (blind audition) dei concorrenti. I coach selezionano i propri «allievi» sentendo solo la voce, girati di spalle seduti su enormi poltrone, e si girano solo se vogliono quel cantante in squadra.In sostanza, un modo per dare importanza alla capacità canore e non all’aspetto.